Le 5 regole di galateo da sapere assolutamente prima di cenare in un ristorante stellato

Mangiare in un ristorante stellato non capita tutti i giorni, è un’esperienza multisensoriale che non si ferma al gusto, ma coinvolge tutti i sensi grazie a un’atmosfera raffinata.

Proprio per questo è importante non sfigurare! Come?

Eccoti le 5 regole da sapere prima di sederti al tavolo di uno stellato.

1. La puntualità prima di tutto

A un ristorante stellato non si arriva in ritardo, è sia una questione di educazione e rispetto verso il personale di cucina e di sala sia una questione di eleganza e savoir faire.

2. Dress code

L’informalità sta diventando un po’ la regola negli stellati, soprattutto se gestiti da chef e personale giovane, ma ricorda di dare sempre un’occhiata al sito internet o chiedere informazioni al telefono per accertarti che il ristorante abbia o meno un dress code. Su una cosa non ci sono dubbi: niente infradito!

3. La mise en place

Forchette a non finire, coltelli e bicchieri dalla forma bizzarra.
Il tovagliolo poi dove va?
Nel caso delle posate inizia sempre dall’esterno e non toccare la forchettina che trovi in testa al piatto, quella è per il dolce!
Per i bicchieri di solito sarai servito dai camerieri, ma in caso volessi fare per conto tuo, ricorda che il calice più grande di solito è per il rosso, quello medio per il bianco e il bicchiere basso per l’acqua. Il tovagliolo va invece poggiato sulle gambe. Voilà!

4. Parlare con le posate, non con schiocchi di dita

Chiamare a gran voce il “garçon” per portare via i piatti servirà solo a irritare i presenti.
Per comunicare che hai finito, soprattutto quando non hai terminato una pietanza, puoi disporre forchetta e coltello dentro il piatto formando una croce (il coltello va sotto).
I camerieri capiranno che vuoi passare alla portata successiva in modo discreto ed elegante.

5. Lascia che il personale di sala ti spieghi i piatti

Le pietanze di uno stellato hanno spesso nomi evocativi, che alludono agli ingredienti del piatto in modo creativo.
Chiedere che cosa si stia per mangiare è più che lecito, ma sappi che la spiegazione di un piatto è una parte fondamentale della sua presentazione, quasi un piccolo monologo attoriale. Per questo ascoltare senza interrompere è il modo migliore di scoprire cosa si celi dietro il nome della tua pietanza.

Un esempio? “Crema di zucchette trombette, seppie al nero e scorzette di limone candite”, un piatto che viene preparato dal 1999 da Flavio Costa, chef stellato del nostro partner “Ristorante 21.9”.
Il piatto è l’esempio perfetto di una descrizione che punta sull’essenzialità di materie prime eccezionali, a cavallo tra il Roero e il Mar Ligure, terra d’origine dello chef.

Un’unione elegante anche da un punto di vista cromatico, col nero delle seppie esaltato dal giallo pieno della crema di zucchette e dall’oro della scorzetta candita.

Il tutto è poi esaltato anche dal gioco di consistenze, dalla spumosità della crema (il segreto del suo gusto perfetto? Un tocco di cipollotto e un olio EVO di qualità altissima) al semi-croccante della scorzetta, passando per la morbidezza della seppia.

Da notare anche le rime nel nome del piatto, così il cameriere da attore diventa poeta!

Scopri le esperienze Smartbox

Se ti interessano le cene stellate dai un’occhiata a tutte le nostre esperienze... regala una cena stellata con Smartbox!