I 5 cibi regionali più strani d'Italia... da provare almeno una volta!
Ragù alla
bolognese o alla
napoletana?
Meglio la
cotoletta o gli
arrosticini?
Quante volte hai dovuto
assistere alla polemica trita
e ritrita su quale regione
abbia la miglior cucina?
Abbiamo la soluzione!
Un bel tour alla scoperta
di 5 cibi regionali che
metteranno tutti d’accordo,
perché sono senza dubbio
i piatti più strani della
penisola.
Ma l’Italia ha una varietà
culinaria vastissima, e
sicuramente vorrai scoprire
altri gustosi piatti della
tradizione, ma quali?
Da dove partire?
Dai un’occhiata ai percorsi
enogastronomici nella
cucina tradizionale italiana
di Smartbox.
Mosciame di tonno
Una preparazione tipica
in varie regioni marittime
italiane, ma nel trapanese è
una vera e propria istituzione.
Il nome mosciame deriva
probabilmente dall’arabo
mosammed, termine che
indica una cosa secca, e
proprio di questo si tratta:
il mosciame infatti è tonno
essiccato sotto sale, una sorta
di bresaola di mare.
Moeche
Il tuo tour dei cibi regionali
più strani d’Italia continua
in laguna, a Venezia e
dintorni.
In Primavera i granchi della
laguna fanno la muta e per
un breve periodo rimangono
senza carapace. E proprio
in questa fase è possibile
gustare questi granchi dalla
polpa tenera, le moeche, in
una croccante impanatura,
senza gusci di mezzo!
Il Ciavattone di Vallepietra
Eccoci tra i monti del Lazio orientale,
ai piedi del parco dei Monti Simbruini.
Qui troverai un legume molto
particolare, il “ciavattone”, o fagiolone
di Vallepietra. Nomen omen, visto che
questo fagiolo raggiunge quasi le
dimensioni di una piccola polpetta.
Un legume davvero esigente, dato
che cresce solo in questa zona
d’Italia grazie ad un microclima
particolarmente favorevole. D’altronde
poco distante c’è Fiuggi con le sue
famose fonti termali.
Il ragù di pecora
È il momento di sbarcare in
Sardegna.
Se ti parlano di un’isola in
mezzo al Mediterraneo pensi
subito al pesce; invece oggi ti
facciamo esplorare la cucina
del Supramonte, la parte
montanara dell’isola sarda.
Per molti secoli i pastori
hanno percorso in lungo e
in largo l’isola - ai tempi di
supermercati neanche l’ombra
- quindi dovevano arrangiarsi
con quello che avevano a
portata di mano: pecore,
formaggi di pecora e ancora
pecore.
Quando poi si è diffuso l’uso
del pomodoro è nato un piatto
strano, dal sapore deciso ma
gustosissimo. Come gli altri
ragù, la base è un soffritto
di sedano, carota e cipolla
che insaporisce la carne di
pecora. Completa il tutto una
spolverata di pecorino.
Il Sabadone
Dal supramonte sardo ci
spostiamo nei dintorni di
Ravenna, se ti dovesse
venir voglia di dolci tra
un mosaico bizantino e
un altro, allora potresti
assaggiare il sabadone.
Tipico della cucina povera
romagnola, questo
biscotto deve il suo sapore
sorprendente al ripieno di
castagne e mostarda, ma
soprattutto alla salsa con
cui viene condito: la sapa o
saba.
Nel periodo di gennaio vari
paesini nei dintorni di Ravenna
ospitano sagre dedicate
proprio a questo strano
biscotto, la più famosa è la
festa di San Paolo a Massa
Lombarda.
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Basta con le solite ricette, è tempo di mettersi in gioco e sperimentare nuovi sapori! Alcuni forse li conosci già, ma altri stuzzicheranno la tua curiosità gourmet. Che aspetti? Leggi la guida e preparati ad un tour di stranezze gastronomiche.
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